La rubrica “My room” per questo terzo appuntamento fa visita ad Elettrogoblin…

Il progetto nasce dalla mente di Romeo Enrico Bernardini e vede la composizione di lui stesso alle prese con tastiere e vocoder e Marco Andreoni al basso, entrambi sono musicisti da diverso tempo e suonano in questi live con la tecnica del live looping, tutto viene suonato dal vivo e messo poi in loop, nessuna base è preimpostata. Il loro sound trae ispirazione dalle atmosfere nu jazz di inizio millennio e si intreccia al funk, al dub e a mille altri generi che fanno parte del background di questi musicisti. Elettrogoblin sposa l’elettronica moderna con la tecnica musicale di veri musicisti, sonorità passate con semplici idee volte al futuro.

Preparatevi un Pastis ghiaciato, sedetevi comodi sulla vostra poltrona, accendetevi una Gaoulises e iniziate la lettura.

Finita l’intervista gustatevi il live di Elettrogoblin!

Buon divertimento.

Mr.15mins: “Chi sono gli Elettrogoblin?”

Elettrogoblin: “Elettrogoblin e’ il mio progetto personale a cui ho dato vita nel novembre 2012 dopo molti anni di incubazione. E’ un progetto che parte dal mio amore per il chill-out elettronico e le compilation Nu-Jazz stile Saint Germain des pres cafe’ che letteralmente mi fulminarono agli inizi del 2000.

Elettrogoblin e’ un progetto che condivido con piu’ persone, e lo usero’ anche come pseudonimo per tutte le mie future produzioni che riguarderanno la sfera della musica Elettronica in generale. Per il momento ho avuto la fortuna di collaborare con gran musicisti e grandi amici, membri della North-east ska jazz orchestra, Freddy frenzy and the magazin roots (con i quali ho registrato il live in studio “Warm Up”) e in questi ultimi mesi con Marco Andreoni, un musicista e una persona eccezionale con il qual e’ nato appunto Elettrogoblin2, il progetto in Doppio Live Looping di cui e’ appena uscito un video autoprodotto live in studio”.

Mr.15mins: “Come mai la scelta di questo nome?”

Elettrogoblin: “Il goblin e’ una figura folkloristica del nord europa che mi ha sempre affascinato e che per me ha un significato forte e il valore quasi di un totem .
Nella mitologia, tra le molte descrizioni, e’ uno spirito delle case che se gli fai del male s’incupisce e diventa dispettoso, nel fantasy moderno una creatura estremamente efficiente e che serve il malvagio della situazione. Il Goblin poi, ruba nelle case pezzetti di oggetti di vita umana e li usa per ricostruire le sue necessita’. Io ho staccato campioni da cose finite, piccoli frammenti di idee e li ho ridisposti per costruire cio’ di cui avevo bisogno. Elettro, chiaramente, deriva dall’utilizzo di macchine elettroniche”.

Mr.15mins: “Ci spieghi un po’ come suonate e come nasce un live degli Elettrogoblin?”

Elettrogoblin: “Con Elettrogoblin 2 sia io che marco usiamo varie macchine, effetti a pedale e vocoder ; sintetizzando direi che io suono la tastiera, lui il basso ed entrambi utilizziamo un looper. Io uso un KaossPad che e’ sincronizzato alla sua pedaliera “Infinity” Pigtronix. Questo ci permette di costruire insieme un brano pezzo per pezzo, loop dopo loop. Tutto ciò che suoniamo singolarmente lo registriamo nei nostri loopers ; sommando tutte queste tracce fatte al momento costruiamo la struttura del pezzo. Successivamente procediamo alla sua evoluzione, strofa, tema, ritornello, momento di svuoto, assolo, e il tutto prende la forma di una canzone. Il Live nasce dalla somma di brani scritti e definiti, che vengono suonati e messi in scaletta come farebbe una qualsiasi band quando decide come strutturare il proprio concerto”.

Mr.15mins: “Come mai questa scelta di fare musica elettronica suonando live?”

Elettrogoblin: “Poter essere contemporaneamente scrittore del brano, produttore, suonatore, fonico, Dj e fare tutto al momento sotto gli occhi di chi ti ascolta e’ molto allettante per l’ego di un musicista; il live looping gli permette di usare tutto ciò che sa entro un’area “protetta” dove gli altri non influiscono e non (brutto da dire ma molte volte succede) rovinano l’efficacia della tua idea. Questo modo di suonare e ragionare può apparire facile e potente ma possiede anche
i suoi contro e le sue grandi difficoltà, sia a livello tecnico che di risultato. Personalmente ho sempre avuto un approccio live con la musica e la scelta di fare un genere che solitamente non e’ suonato dal vivo, ma nasce da mix remix e synth in studio, credo sia doveroso per conferire alla musica stessa nuova vita e respiro”.

Mr.15mins: “Molto spesso si sente parlare di musica elettronica live, invece ci si trova davanti a set preparati anticipatamente dove c’è ben poco di suonato nell’esibizione, cosa ne pensi di questi tristi spettacoli musicali?”

Elettrogoblin: “Beh l’elettronica é anche questo, non posso condannarla, credo invece ci sia un abuso disonesto della parola “live” ma soprattutto un errore nelle aspettative che crea. Oggi il Grande dj, il sacerdote moderno, schiaccia solo il tasto play e alza le braccia; non e’ un supereroe, ma tutti vorremmo vederlo cosi’ : lui traccia linee in aria e ne escono suoni, tocca aggeggi bellissimi e ci fa vedere come crea in quel momento quel suono potente. Pero’ e’ un Dj, non fa nulla di tutto ciò. Anche molte persone che “suonano” con Ableton i loro brani sono in fondo dei dj, hanno la traccia del basso, della batteria, della voce, dei synth e poi cosa fanno? Praticamente i dj.

C’e paura nell’usare il termine Dj perché probabilmente va stretto a chi usa pad per emettere frammenti di brani o a chi dal vivo remixa le tracce separate dei propri brani, ma quello resta comunque un Dj.
Un Dj propone tracce musicali e ci gioca sincronizzandole, mixandole anche in maniera spettacolare, un musicista invece suona dal vivo, con uno strumento, della musica Live, punto e basta. Non vedo il perché di questa vergogna nel definirsi “Dj”.

Mr.15mins: “Nel sound degli Elettrogoblin si sentono atmosfere lounge-jazz-fusion, ma quali sono i vostri background musicali e come confluiscono in questo attuale progetto?”

Elettrogoblin: “Personalmente ho suonato per molti anni Reggae, da cui ho preso l’amore per la musica solare e da ballo, ma ascolto molto e molti generi; facendo da tanti anni il dj alle feste mi son appassionato di ogni cosa che poteva essere calda stilosa e raffinata, amo il Jazz, Blues e derivati, il Funk e quando appunto ero ancora ventenne mi son piombati addosso “Tourist” di Saint germain (da cui prende nome il Laboratorio entro il quale nasce Elettrogoblin) e poi tutte le compilation di Nu-Jazz dell’epoca. Piu’ in la negli anni ho scavato e capito i meccanismi della nascita dei Beat dell’ Hip Hop Old school e potrei dire che da li’ e’ partito veramente il tutto.

Tra i gruppi di riferimento per l’indirizzo del sound aggiungerei Jamiroquai, Herbie Hancock, Erykah Badu, Azymuth, Deodato, Manu Djbango.
Tra i gruppi che son stati di gran influenza per scelte “tecniche” : Beardyman, Daft Punk, Jean michelle Jarre, Air, Mouse on Mars.