Un po’ di anni nel marasma del web feci una bella scoperta: Mushrooms Project. Il nome, secondo me, non aveva molto a che fare con ciò che producevano però me ne sono fregato di tutto ciò e ho ascoltato bene le loro produzioni: un’eccellenza davvero incredibile, una musica elettronica fatta alla vecchia maniera con strumenti veri. Poi nel 2013 questi ragazzi di Parma escono con il loro album, 80 minuti che vanno a confermare quanto di buono fatto precedentemente. In Italia non hanno sicuramente il successo che si meritano, ma anche di questo noi ce ne freghiamo e andiamo ad intervistarli e ad ascoltarci lo strepitoso podcast che hanno confezionato in esclusiva per 15mins.
Mr.15mins: “Chi sono i Mushrooms Project?”
Mushrooms Project: “Marco Lentano e Giorgio Giri”
Mr.15mins: “Qual è il vostro background musicale? Eravate dj anche prima di questa esperienza in coppia?”
Mushrooms Project: “Abbiamo due distinti passati musicali, Giorgio inizia come batterista in una punk band, iniziando a collezionare dischi di vari generi all’età di 16 anni. Marco si approccia al djing all’età di 14 anni in club House locali, nel 2003 nasce il progetto. Quindi un backround direi a 360° considerando l’unione di gusti totalmente differenti seppur spesso così simili”.
Mr.15mins: “L’anno scorso rimasi colpito dal vostro album “Undergrass”, a mio avviso un gran lavoro estremamente completo, cosa porta oggi un duo di dj a creare un full album di questo tipo anziché affidarsi al singolo pezzo o remix?”
Mushrooms Project: “Undergrass è sicuramente un gran lavoro per il tempo che abbiamo impiegato nel costruirlo,quasi 3 anni, un album fatto con la consapevolezza che non sarebbe stato un ascolto per tutti sia per le sonorità che per la lunghezza, quasi un’ora e venti, impegnativo.
L’idea dell’album nasce per la voglia di produrre musica avendo un più largo campo d’azione, un’esperienza più completa di quella che può venire da un singolo mix, prodotto il più delle volte per gli “addetti ai lavori”.
Mr.15mins: “Undergrass” non è il solito disco fatto in casa con il computer, ci sono numerosi strumenti registrati all’interno… Come siete riusciti a creare un disco di questo tipo?
Mushrooms Project: “Undergrass” è effettivamente tutto suonato realmente con vari musicisti con cui collaboriamo tutt’ora. Partendo da idee nostre pensate in studio, si è partiti da registrare dalle batterie vere a sviluppare le tracks con musicisti con i quali si cercava anche di tirar fuori anche la loro “apertura” musicale cercando di farla combaciare con la nostra idea, a volte anche creando delle vere e proprie Jam session”.
Mr.15mins: “Il vostro successo all’estero è molto ampio, come mai in Italia, nonostante la gran quantità di ambasciatori di musica slow-disco, si fatica a proporre musica slow disco?”
Mushrooms Project: “Mah.. probabilmente la poca voglia di ascoltare musica che non rientra nello standard a cui i clubbers italiani sono stati abituati negli ultimi 15 anni”.
Mr.15mins: “Bearfunk, Pizzico Records, Electric Minds, It is Balearic?, Leng… molte etichette si sono innamorate del vostro sound…il futuro cosa ci aspetta?”
Mushrooms Project: “Lavoriamo a numerosi progetti, alcuni terminati ,tra questi, due singoli rispettivamente su Uber e Hell yeah, in piu’ al lavoro su due album, il nostro secondo album ed un altro in collaborazione con Paul Murphy per Claremont 56 , un progetto tutto nuovo”.