Venire a contatto con Luca Trevisi significa entrare nel mondo della musica clubbing e non solo degli ultimi 30 anni. Inizia la sua attività di dj negli anni ’80 suonando per alcuni amici, diventando fin da subito un collezionatore seriale di dischi che lo porteranno poi a creare il suo negozio virtuale (Hot Groovy Records). Arriva il decennio successivo e comincia a produrre musica sempre con il solito comune denominatore: qualità senza compromessi. Oggi Luca Trevisi continua la sua passione di dj con la stessa dedizione e ricercatezza che lo contraddistinguono da sempre.
Mr. 15mins: “Da più di tre decenni sei dietro le consolle di tutta Italia e non solo, quando hai capito che fare il DJ nella tua vita sarebbe stata la strada giusta?”
Luca Trevisi: “Fin da giovanissimo mi è piaciuta la musica black, funky, soul, dove il ritmo sincopato della batteria ti trascina in un vortice di emozioni, mi veniva la pelle d’oca quando sentivo la voce di James Brown, Marvin Gaye, Willie Hutch, Barry White ed ho subito capito che condividere quella musica dietro una consolle sarebbe stata la strada giusta”.
Mr. 15mins: “Oggi si frequentano sempre meno gli ormai pochissimi negozi di dischi, e si compra sempre più su siti specializzati di vinili, tu dove acquistavi i dischi negli anni ’80?”
Luca Trevisi: “Ho iniziato ad acquistare musica attorno ai 15 anni grazie alla curiosità e alla voglia di collezionare quei dischi di musica black che trovavo a prezzi veramente economici in un famosissimo negozio e magazzino dell’epoca “Nannucci”, questo mi ha permesso di collezionare un grandissimo quantitativo di vinili senza ancora avere una propria e vera cultura musicale. Inizialmente suonavo per gli amici in un centro ricreativo dove passavo gran parte della mia giornata, ma da li a poco è diventato il mio lavoro”.
Mr. 15mins: “Sei stato per quasi 10 anni il dj resident del Kinki di Bologna, raccontaci qualche simpatico aneddoto successo in quel decennio?”
Luca Trevisi: “Si il Kinki è stato il mio primo amore, dove mi sono formato e dove ho imparato a trasmettere le mie emozioni musicali alla gente sulla pista da ballo, sono stato resident di questo incredibile club per quasi 10 anni, dandomi la possibilità di utilizzare un certo tipo di musica principalmente black portandola così a conoscenza del pubblico che in quei momenti apprendeva l’importanza di quel sound. Il Kinki era ed è tuttora il locale underground per eccelenza, dove conta solo la musica e le emozioni che scatena sulla gente… il vero club, quello che ogni dj sogna! Di aneddoti simpatici ce ne sono sicuramente tanti ma difficilmente spiegabili scrivendoli… ”
Mr. 15mins: “Avrai condiviso la consolle con centinaia di djs, quali ti hanno impressionato di più come selezione e chi di più come tecnica?”
Luca Trevisi: “Si certamente, ma scusami come sempre preferisco non fare nomi in quanto sono tanti coloro che mi hanno impressionato sia per tecnica che per conoscenza musicale in tutti questi anni e non vorrei peccare di presunzione dimenticandomi di citarne alcuni.”
Mr. 15mins: “Che differenza noti sul dancefloor di oggi rispetto a quello degli anni ’80 / ’90 ?”
Luca Trevisi: “Beh c’è moltissima differenza, la gente veniva nel club veramente per ascoltare e ballare la MUSICA e viveva il dancefloor con gioia lasciandosi trasportare dalla selezione musicale, ma soprattutto c’è tanta differenza nel ruolo del dj, nei primi anni ’80 fino alla fine dei ’90 contava solamente la propria conoscenza e tecnica, oggi conta di più il tuo aspetto, come ti atteggi dietro la consolle e quanti tatuaggi hai … lo sappiamo tutti ….”
Mr. 15mins: “Oltre all’attività di DJ ad un certo punto hai iniziato a produrre brani tuoi, nell’ultimo periodo i tuoi edit hanno raggiunto un livello di qualità molto elevato. Quando hai iniziato a creare questi edit e perché?”
Luca Trevisi: “I miei edits nascono solo ed esclusivamente per l’amore che ho verso una particolare traccia, cercando di evidenziare il feeling originale e soprattutto rispettandolo, potenziando la dinamica con l’aggiunta di ritmica, drum machine, bassline ecc… senza mai invaderlo con la post produzione e dandogli una stesura più accattivante e ipnotica per un miglior risultato sul dancefloor e per renderlo più interessante anche alle nuove generazioni. “THEY CALL IT EDIT” è il nome di un mio cd uscito nel 2010 il cui titolo evidenzia proprio la questione “cosa sono ? … “Li chiamano edit”, poi sta nell’ascoltatore decidere se c’è qualcosa in più di un semplice edit”.
Mr. 15mins: “Oltre alle produzioni più dancefloor oriented, negli anni ’90 hai creato il progetto Bossa Nostra insieme ad altre persone, vuoi raccontarci un po’ come nasce questo gruppo e la sua evoluzione?”
Luca Trevisi: “Era il 1995 e lavoravo come dj al Cap Creus, un altro locale che ho profondamente nel mio cuore dove ho suonato come dj resident per 5 stagioni nei primi anni ’90, incredibili ed emozionanti serate all’insegna del rare groove, jazz, funk, latin, hip hop. All’epoca contava solo la musica nel club e l’acid jazz aveva invaso il mercato discografico “alternativo” e sentivo un gran bisogno di produrre musica con musicisti di qualità e mi inventai i Bossa Nostra. Dopo un incontro casuale con il grandissimo pianista Emanuele Bigi alla discoteca Tatanka di Carpi (un altro tempio dell’acid jazz dove ho passato incredibili serate) misi insieme un collettivo di musicisti per produrre quello che era la mia concezione di groove e nacque l’album Solaria arricchito dalla incredibile voce della guest Vicki Anderson, moglie di Bobby Byrd (R.I.P) … che bei ricordi, che sound!”.
Mr. 15mins: “Nell’ultimo decennio il vinile è tornato prepotentemente alla ribalta, cosa ci puoi dire tu a riguardo di questo fenomeno vista la tua gran collezione di vinili e la tua attività con Hot Groovy Records?”
Luca Trevisi: “Si forse per qualcuno è “tornato” di moda, io non l’ho mai tradito, affiancata all’attività di dj / produttore svolgo a tempo pieno anche quella di ricercatore e venditore di dischi tramite il mio sito http://www.hotgroovyrecords.it che è esclusivamente specializzato in rarità soul jazz funk disco e ovviamente sono continuamente circondato dal vinile.Ricercate e scoprite il vinile senza seguire una particolare moda o momento musicale, valorizzate la vostra ricerca, che è la cosa più importante e affascinante, il vero ed unico elemento che fa la differenza!
Un saluto a tutti e se avete voglia di “sporco groove” vi ricordo che è uscito da pochissimo il mio nuovo CD su etichetta Irma “DON’T LET THE SYSTEM GET YOU DOWN”.