Sentii parlare di Guglielmo Mascio per la prima volta ormai diversi anni fa, rimasi colpito dagli ospiti musicali che portava nella sua regione (Abruzzo), con tutto rispetto non proprio la capitale della musica italiana. Suonò al Fabric, al The End, al Turnmills e in svariati altri locale di primo livello, dimenticavo…iniziò a suonare nei primi anni ’90 in quel brulicare di party e serate di cui ancora oggi a distanza di 20 anni si parla. Ha una collezione di oltre 20000 vinili e un’infinita conoscenza della musica funk, disco e delle varie contaminazioni scaturite da questi generi. Lo abbiamo e intervistato e ne è uscita una piacevole chiacchierata, il podcast ovviamente è un concentrato di fantastiche sonorità 70’s.
Mr.15mins: “Negli scorsi giorni stavo facendo delle ricerche sul web e ho trovato un flyer dei primi anni ’90 dove c’era il tuo nome, insomma hai iniziato in quegli anni e per me è stata una scoperta. Ci racconti come è iniziata la tua avventura di dj e come sei arrivato fino ad oggi ancora attivo?
Guglielmo Mascio: “Gli anni ’90 sono il ricordo di un sogno incredibile, della massima espressione dell’House Music in tutte le sue forme e di migliaia di persone che ogni weekend percorrevano chilometri per ascoltare il proprio Dj preferito. Erano gli anni in cui dalla pista ti chiedevano le registrazioni della serata su cassetta o poggiavano 100000 Lire sulla consolle alle 12.30 del mattino, supplicandoti di suonare l’ultimo disco… Avrei bisogno di ore per raccontare quello che fortunatamente ho vissuto. Il mio rapporto con la musica da “ballare” è stato complicato, controverso ed a volte un po’ troppo introspettivo, fin dall’inizio. Non ho mai comprato dischi perché di moda o per accontentare chi doveva ascoltarli, anzi, ho sempre seguito i mie gusti ed il mio istinto che spesso non veniva corrisposto in pieno. La Disco Music alla base di tutto e proprio da li ho cercato produzioni con forti richiami o contaminazioni. In quegli anni i Dj selezionavano per lo più l’House Music o Garage Americana, io invece , in maniera del tutto istintiva, restavo ipnotizzato dall’ascolto di produzioni di personaggi sconosciuti che avevano cominciato a campionare e prendere spunto dalla Disco degli anni ’70 più anonima e sfigata, con risultati clamorosi! Nella mia valigia il sabato sera c’erano i dischi di Idjut Boys, Bjorn Torske, Ray Mang, Leo Young, Rhythm Doctor, giusto per citarne alcuni mentre in quella degli altri c’erano i Masters At Work, David Morales etc. Chiamavo quella musica “NU FUNK”, quella musica per cui in molti allora mi ponevano un gradino al di sotto degli altri e che oggi a distanza di circa 18 anni , è conosciuta come “New Disco” e fa anche molto figo suonarla… ahahhahah!! Verso la fine degli anni 90, insieme ad alcuni amici, decisi di dar vita ad un collettivo dal nome ” NUFUNKLAN” per promuovere sonorità ed artisti legati ad una nuova scena, non house, non americana non di moda ma quella in cui credevamo. Dj Harvey in Italia, all’Underground City di Popoli, è stato il primo tassello di un grande sogno e subito dopo i nostri party con Dj mai sbarcati nel nostro paese prima di quel momento, come Idjut Boys, Bjorn Torske, Glenn Gunner, Tuttomatto, Fuzz Against Junk, Prins Thomas, Unit 4, Andy Fletcher (Depeche Mode ), M.A.N.D.Y, Dirt Crew, Peace Division etc…Senza tralasciare il primo ingaggio italiano dei Chicken Lips nel 2000 e per cui sono stato “the italian connection” per i successivi 2 anni. Grazie a queste scelte, il contatto con l’inglese Zak Frost, che allora era alla guida della Deep Blue Music, praticamente il nostro alter ego Inglese, ed una solida collaborazione oltre che una grandiosa amicizia. Ben presto mi ritrovai a frequentare Londra ed a far parte della one night “NO DISKO”, ideata sempre da Zak, che si svolgeva la domenica sera a Notting Hill e che divenne poi un party itinerante nei migliori club della capitale Inglese. Dopo qualche anno di party in location totalmente inventate, nel 2008, la grandiosa intuizione dell’amico Paolo Visci (Indierocket Festival ) con Tipografia club a Pescara. Mettemmo su un progetto chiamato Teenage From Mars (nome di una traccia dei Misfits, gruppo punk rock statunitense), con l’obiettivo (come sempre ) di far ballare cose diverse, prevalentemente disco music, new wave, acid house ed elettronica anni ’80. Non avrei mai pensato di poter far ballare centinaia di persone con Dj incredibili come Albion, Spacelex oppure con live set di Black Devil Disco Club o addirittura Emperor Machine, mai prima di allora in italia ! Questo era Tipografia!!!”
Guglielmo Mascio: “Tutto nasce da ciò che è stato fatto in precedenza, come d’altronde in ogni ambito credo. Attualmente non frequento locali, tranne qualche piccolo club, perché non ritengo ci siano proposte musicali interessanti che possano soddisfare in pieno i miei gusti personali ma so che ce ne sono alcuni con ottimo riscontro di pubblico e con presenze di Dj importanti. Non riesco a comprendere, peggio ancora ad apprezzare, la musica elettronica degli ultimi anni ed ammetto che questo è forse un mio grande limite. Sono un disco maniaco e adoro Battiato…”
Guglielmo Mascio: “Sicuramente Bjorn Torske, Claudio Coccoluto, Marco Passarani, Leo Young, Paul Strangefuit, Harvey, Albion, Andrea Benedetti ma ce ne sono tanti altri”.