Durante una serata dedicata all’ascolto di artisti a me sconosciuti, scopro più o meno casualmente Filippo. Iniziamo a scriverci e dopo un paio di battute nasce una proposta secca: “Ti va di fare un podcast per 15mins?”… La risposta non si fa attendere e pochi minuti dopo l’esito è affermativo, Filippo addirittura si sente lusingato dall’invito. Tra una battuta e l’altra però nasce la paranoia di creare un mixtape di soli 15 minuti e qui arriva un’idea alla quale non si può rifiutare: “Facciamo un podcast di tutte tracce unreleased, prossime uscite”. Capitolo chiuso e godiamoci il risultato!
Forse davo per scontato che tutti voi abbiate idea di chi sia Filippo Zenna, ma probabilmente non è così…Le poche righe con le quali si descrive parlano di una persona che odia i conformismi e la catalogazione, è un giornalista che nella musica trova la possibilità di esprimere totalmente se stesso. La sua borsa dei dischi è un melting pot di cultura e passione che danno luce a musiche mai scontate.
Andiamo a conoscerlo meglio in questa chiacchierata…
Mr.15mins: “Quando hai cominciato a suonare e quali sono stati i tuoi “primi amori” musicali?”
Filippo Zenna: “I miei primi approcci ad una consolle li ho avuti da adolescente. A 13/14 anni non potevo permettermi il lusso di averne una tutta mia ed ogni sacrosanto pomeriggio mi rinchiudevo nel garage di un mio grandissimo amico, Aniello Mariniello: è stato lui a darmi le prime nozioni di mixing ed a trasferirmi un amore (poi diventato sempre più forte) per l’house music. Il sabato andavamo alle serate Angels of Love, ascoltavamo i mostri sacri americani (Kevorkian, Claussell e Krivit su tutti) e l’emozione più forte, in quell’epoca priva di tecnologie avanzate, era quella di fare digging e scoprire dischi che i nostri idoli erano soliti suonare”.
Mr.15mins: “Nei tuoi set si spazia su qualsiasi genere musicale, quale musica sei solito ascoltare invece durante le tue giornate?”
Filippo Zenna: “L’ascolto è sempre condizionato dall’umore. Sono solito rilassarmi con musica jazz o magari caricarmi tirando fuori dalle mie playlist set di Parrish, Antal, Sadar Bahar. Spesso mi capita di ricercare cose più ipnotiche e techno oriented. A quel punto mi viene un soccorso un dj su tutti: Melvin Oliphant, in arte Traxx. Credo sia uno dei più raffinati, intensi e preparati nel genere”.
Mr.15mins: “Quali sono a livello nazionale attualmente i tuoi punti di riferimento?”
Filippo Zenna: “La “scuola” veronese è quella che più mi ha attirato. C’è Volcov, definito il Reverendo perché davvero è tale nell’insegnamento della musica per esperienza, gusto, tecnica e capacità di story-telling. Poi Patrick Gibin, un animale da consolle, e Native (uomo che esplora territori a molti sconosciuti). Sono molto legato anche ad Antonio Marini, in arte Healing Force Project, che ha una sensibilità musicale pazzesca. Così come ai bolognesi Luca Trevisi e Grasso Brothers (che han dato e continuano a dare tanto alla scena italiana). Firenze è un’altra città in espansione artistica con dj giovani e preparatissimi ed un’organizzazione di party sempre più forte come Lattex. C’è poi la scuola napoletana, che s’è creata con Early Sound, s’è sviluppata con l’avvento ulteriore di Periodica ed ha dato vita ad un forte fermento. Mystic Jungle, Mystic Jungle Tribe, The Normalmen, Nu Guinea, Leskin. C’è del talento puro e della musica di gran qualità su e giù per lo stivale”.
Mr.15mins: “A Napoli con i ragazzi di Soul Express c’è una nascita di un bel movimento disco-funk. Da poco sei stato loro ospite, vuoi raccontarci cosa sta succedendo all’ombra del Vesuvio?
Filippo Zenna: “L’ho già anticipato nella precedente risposta. S’è creato un gran fermento. Napoli è sempre stata vivissima nell’ambito del clubbing, abbracciando diversi generi. Ci sono buoni parti techno, ottime serate house, straordinari appuntamenti di musica elettronica-sperimentale curati da LSC ed ora c’è pure Soul Express, che va a rendere ancora più florida la scena partenopea, ospitando artisti che meglio si sposano con la mia sensibilità musicale. Per il momento ho partecipato a “Selecta”, che è una rassegna di giovedì all’interno della quale Soul Express inserisce i dj più ricercati della Campania. Poi ad aprile, al Moses, avrò l’onore ed il piacere di suonare prima di Lakuti, una delle figure più positive, genuine e stimolanti su scala europea. Ed è un appuntamento che attendo con grande entusiasmo ed emozione.
Mr.15mins: “Il podcast ha all’interno tutte produzioni unreleased di Periodica o Early Sounds records, vuoi raccontarci un po’ le singole tracce?”
Filippo Zenna: “Fare un podcast di 15 minuti è arduo. Ti chiedi: cosa metto? Come faccio a raccontare qualcosa in così poco tempo? Sei inevitabilmente portato a riflettere più del dovuto per non scadere in cose ovvie. Ed allora, facendo parte della famiglia Periodica, ho deciso di sfruttare cinque tracce ancora non uscite su vinile, appartenenti a cinque differenti lavori. Prima traccia è The Normalmen (duo composto da Whodamanny e Milord), il titolo è Cosmic Mirage e sarà collocata all’interno di un album che uscirà su Early Sounds. La seconda traccia vede anche la mia collaborazione all’interno di una produzione boogie e molto erotica: il batterista è Sandro Zampera, basso e piano di Mutto, testi e voce sono miei. Sarà un sette pollici con un side B a mio avviso sorprendente e vedrà la luce tra pochi mesi su Periodica. Il terzo brano è dei Nu Guinea: si chiama NG Theme, è tratto dall’album The Tony Allen Experiments ed è già in uscita parallelamente su Comet e su Early Sounds. Quarta traccia è Kigal Fist Dimension, tratta dall’album Cosmic Morphology di Whodamanny (uscita imminente su Peiodica). L’ultimo disco è di Pellegrino Snichelotto, in arte Leskin, cofondatore con Dario Di Pace e Massimo Di Lena di Early Sounds. Il titolo del brano è All over it e sarà all’interno di un ep dal nome Peripleo”.